"Un posto nel mondo"

Amare è il dono di sé stessi.
Quando si ama si mette sé stessi nelle mani dell'altro e viceversa,
Ciò che erano due diventa uno.



Da "Un posto nel mondo" di Fabio Volo

“…Ci si innamora perché innamorarsi può farlo chiunque.
Ma amare è un’altra cosa.

Nell’amare una persona ci può anche essere una fase dell’innamoramento, ma non è detto che quando si è innamorati si ami veramente l’altro.
...tu non sei in grado di rimanere solo per lungo tempo. Dopo un po’ hai bisogno di stare con qualcuno e quindi subire le sue richieste, e viceversa. Finisci semplicemente per tollerare e sopportare l’altro, perché è sempre meglio che stare da soli... La verità vera è che non avete molto da darvi se non le vostre reciproche insoddisfazioni. In questo periodo della vostra vita, a questa età, siete semplicemente i figli delle vostre sconfitte, delle vostre paure. Finite col condividere le vostre infelicità. Siete infelici insieme, e questo vi fa sentire meno soli e meno spaventati...
Non hai mai pensato che amare veramente una persona significa anche gioire della sua felicità altrove. Vuoi essere tu la sua felicità, perché è bello essere importante per qualcuno. Ti danni a voler dare a lei la felicità che non sai dare a te stesso. Oppure speri che lei possa renderti felice, la carichi di questa responsabilità e lei finirà col deluderti. Sentirai di aver perso tempo.
…non sono d’accordo quando la coppia diventa un modo per fuggire dalla propria vita o dalla responsabilità verso se stessi. Non deve essere un antidolorifico, perché tanto non guarisce la ferita, la anestetizza per un po’ così non ci pensi e nel frattempo stai meglio. Solo che dopo un po’ non fa più effetto e allora ti innamori di un’altra e lei di un altro. Cambi antidolorifico, oppure molti aumentano le dosi e si sposano, o fanno un figlio.

Non per giustificarmi ma ti ricordi quella cosa che avevamo studiato su Platone: la storia della mezza mela?
Un giorno Zeus volendo castigare l’uomo senza distruggerlo lo tagliò in due. Poi, per curare l’antica ferita, inviò Amore fra gli dei, l’amico degli uomini, il medico, colui che riconduce all’antica condizione. Cercando di fare uno ciò che è due, Amore cerca di medicare l’umana natura.
…essendo una metà troveremo la felicità incontrando l’altra e diventando una cosa sola.
…L’altra metà da trovare sei sempre tu. È l’altra metà di te, la parte sconosciuta alla quale devi dare vita, per poterti finalmente incontrare.

Per sempre. Questa è la vera unione in grado di liberarci da quel sentimento di solitudine che avvertiamo anche quando stiamo con qualcuno. Allora, poi non c’è niente di più bello che condividere con una persona la propria vita.

Però bisogna prima averne una. Una vita viva. È la totalità che esalta.
Non hai mai avvertito la sensazione di vivere con il freno a mano tirato?
Chiunque non libera quella metà di sé, chiunque non la trova, vive come un prigioniero, e le storie d’amore non sono altro che l’ora d’aria del carcerato.
Per un carcerato l’ora d’aria è una delle cose più belle che gli possano capitare nella vita… Un conto è se vuoi stare bene veramente, un conto è se vuoi stare semplicemente meglio.

LA STORIA DEI PORCOSPINI DI SHOPEHAUER
Un gruppo di porcospini, in una giornata fredda si stringono vicini per proteggersi con il loro calore. All’inizio stanno bene, ma dopo un po’ cominciano ad avvertire le spine degli altri, allora sono costretti ad allontanarsi per non sentire il dolore. Poi il bisogno di calore li spinge nuovamente a riavvicinarsi, e ancora ad allontanarsi, così che i porcospini sono continuamente sballottati avanti e indietro, spinti da due mali.
I difetti, le abitudini, i comportamenti o le esigenze degli altri sono le spine, ognuno ha le sue.

Alcuni porcospini però sono in grado di produrre molto calore interno. Questi riescono a trovare la giusta distanza dagli altri o addirittura a rinunciare a stare con loro.”

Nessun commento: